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Logopedista: quanto è richiesta questa figura e quanto guadagna

La reportistica nazionale rileva chiaramente che le Professioni Sanitarie sono quelle con il più alto tasso di occupazione tra i vari settori disciplinari universitari. All’interno delle 22 professioni, negli ultimi 15 anni, fra i laureati dal 2007 al 2021, Logopedia si trova al primo posto per quanto riguarda la media degli occupati, con l’86%. Il trend di crescita del numero di occupati delle Professioni Sanitarie è confermato anche dalle analisi INAPP.

Un’analisi del 2021 a cura della Federazione dei Logopedisti Italiani rilevava una carenza di circa 10 mila logopedisti in Italia, a confronto con altri Paesi europei e a fronte di circa 840 laureati all’anno. Dopo l’emergenza Covid, la richiesta di specialisti in logopedia è aumentata notevolmente (si stima del 30%) anche a causa della necessità di riabilitazione dei pazienti che uscivano dalle terapie intensive.

Dall’indagine, svolta su un campione di 2.100 soggetti tra medici e direttori generali e sanitari di aziende ospedaliere, sono emerse altre informazioni interessanti:

  • un terzo dei medici di famiglia lamenta la carenza di logopedisti a cui rivolgersi per consulti e terapie
  • il 75% dei direttori generali e sanitari intervistati riconosce la figura del logopedista come molto o abbastanza importante per affrontare malattie croniche degenerative o riabilitazione post-ictus e intervento chirurgico

Tutti questi dati concorrono a valutare la scarsità di logopedisti in Italia come un’opportunità preziosa per i giovani diplomati o per chi ha deciso di integrare nuove competenze o cambiare carriera.

Va aggiunto che, secondo i dati di AlmaLaurea, i neolaureati in Logopedia trovano lavoro in media in poco più di 2 mesi, e il 55% con un contratto a tempo indeterminato. 

Il logopedista in entrata nel mondo del lavoro, quindi neolaureato, percepisce uno stipendio annuale di oltre 26 mila euro secondo i dati INPS. Lo stipendio in entrata è solo il primo step di una prospettiva di guadagno interessante, che può variare in base a diversi fattori, ad esempio se si sceglie il lavoro dipendente o autonomo.